23 Settembre 2019
10 borse di studio per la specializzazione post laurea
I corsi all’Università di Parma. Venturi: “Investiamo nella formazione di nuovi esperti e per assicurare la copertura del turn over nel servizio pubblico”
Formare esperti con competenze specifiche nell’ispezione e nella vigilanza sanitaria degli alimenti di origine animale, nel controllo di tutte le fasi delle filiere produttive e, naturalmente, nella tutela del benessere degli animali.
Con uno stanziamento complessivo che sfiora i 218 mila euro, la Regione Emilia-Romagna si è impegnata a finanziare dieci borse di studio (del valore annuo di 7.285 euro ciascuna) all’Università degli Studi di Parma per altrettanti veterinari che, dopo la laurea, intendono proseguire per altri tre anni e specializzarsi in “Ispezione degli alimenti di origine animale”.
Le risorse regionali serviranno a coprire l’intero ciclo triennale di studi, a partire dall’anno accademico 2019/2020. Al termine del percorso, i veterinari avranno il titolo per partecipare ai concorsi nel servizio sanitario pubblico, che in base all’attuale regolamento nazionale richiedono, oltre al possesso della laurea in veterinaria, anche la specializzazione.
Già a partire dall’anno accademico 2000/2001, per sostenere l’offerta formativa universitaria in relazione ad alcune specializzazioni – mediche e non mediche – necessarie in termini di fabbisogni professionali, la Regione Emilia-Romagna ha istituito e finanziato borse di studio regionali, e dal 2006/2007 contratti di formazione specialistica regionali aggiuntivi a quelli statali per le scuole di specializzazione.
Ora la Regione stipulerà con l’Università degli Studi di Parma un’apposita convenzione triennale per gli interventi a sostegno dell’offerta formativa universitaria, a partire dall’anno accademico 2019/2020, per quanto riguarda la Scuola di specializzazione in “Ispezione degli alimenti di origine animale”, in relazione ai particolari fabbisogni professionali rilevati in sede aziendale e al ruolo rilevante per la salute pubblica svolto da queste figure professionali.
In base alla convenzione, la Regione si impegna a stanziare le risorse per le dieci borse di studio; l’Università, a sua volta, si farà carico di sostenere gli oneri relativi alla messa a disposizione di parte delle risorse umane, delle attrezzature, dell’utilizzo dei locali e delle strutture necessarie. Oltre alle borse di studio, che rientrano nel capitolo della formazione del personale sanitario, la convenzione tra Regione e Università degli Studi di Parma riguarda anche altri due ambiti di collaborazione, la didattica e le attività di ricerca.
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